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Notizie legali

Imposta sul reddito: cosa cambia nel 2022

Posted on : Ottobre 11, 2022

Tassazione

Non si tratta di fare scalpore, anzi.

A pochi giorni dal primo turno delle elezioni presidenziali, Bercy ha lanciato giovedì l’ultima campagna quinquennale di dichiarazione dei redditi – che resta un obbligo per tutti nonostante la ritenuta d’acconto – e non ha esitato a sottolineare le nuove disposizioni che possono renderlo possibile per alleggerire un po’ la bolletta dei contribuenti.

Quest’anno, è più precisamente l’applicazione dell’eccezionale aumento del 10% della scala chilometrica che dovrebbe essere seguita da vicino da un certo numero di famiglie. Coloro che sopportano il peso maggiore dell’esplosione dei prezzi del carburante.

Annunciato lo scorso gennaio dal governo proprio per ridurre il costo dei prezzi alla pompa, questo provvedimento prevede più specificamente una rivalutazione “eccezionale” – del 10%, quindi – della scala chilometrica.

Ciò consente alle famiglie di detrarre dal reddito imponibile, ogni anno, le spese relative all’utilizzo del proprio veicolo per trasferte di lavoro.

Viene determinato in base al tipo di veicolo e ai chilometri percorsi.

Solo qui, per beneficiare di questo forte impulso dovuto alla rivalutazione, le famiglie devono optare per la detrazione dei costi effettivi e quindi rinunciare all’abbattimento forfettario del 10% che si applica in automatico.

Questa non è una conclusione scontata in quanto questa opzione “costi effettivi” può essere considerata più complessa.

Molte persone hanno interesse a passare ai costi reali, devono utilizzare questo strumento.

È il caso, ad esempio, di un single di 30 anni il cui reddito netto imponibile per il 2021 è di 28.000 euro, che ogni giorno percorre 50 km per recarsi al lavoro.

Secondo i calcoli del DGFiP, se questa persona opta per l’indennità forfettaria del 10%, otterrà una detrazione di 2.800 euro dal suo reddito imponibile.

Se sceglie la detrazione dei “costi effettivi”, e quindi beneficia della rivalutazione del 10% della scala chilometrica, avrà una riduzione di 4.880 euro.

Per garantire che i contribuenti optino per l’opzione migliore, il DGFiP ha messo un simulatore online dedicato al calcolo dei costi chilometrici e delle altre spese professionali.

Più sorprendentemente, il fisco si impegna addirittura ad applicare automaticamente l’opzione più vantaggiosa per le famiglie che sbagliano…

Costi del telelavoro

Altra misura proposta: il credito d’imposta per le famiglie che hanno installato nella propria abitazione una colonnina di ricarica per veicoli elettrici.

In particolare, tale beneficio fiscale corrisponde al 75% dell’importo delle spese sostenute lo scorso anno nel limite di 300 euro per sistema di tariffazione, precisa l’amministrazione fiscale.

L’esecutivo ha inoltre deciso di rinnovare nel 2021 l’esenzione delle spese professionali legate al telelavoro.

Questa misura era stata messa in atto per l’anno 2020 durante il quale molti dipendenti hanno lavorato da casa a causa di confinamenti e restrizioni per combattere il coronavirus.

Nel dettaglio, questa esenzione è limitata a 2,50 euro al giorno di telelavoro, 55 euro al mese e 580 euro all’anno, poco più dei 550 euro previsti nel 2020.

Infine, l’Agenzia delle Entrate si sta mobilitando con il Ministero dell’Istruzione Nazionale per migliorare il tasso di utilizzo delle borse di studio, ritenuto “insufficiente”.

Le famiglie con figli all’università o al liceo potranno verificare i propri diritti in questo ambito al termine della dichiarazione dei redditi online, tramite un simulatore.

Quest’anno i termini per la compilazione delle dichiarazioni online vanno dal 24 maggio all’8 giugno, a seconda del dipartimento.

Nicolas Brahin esperto di ottimizzazione fiscale a Nizza
Avvocato presso il Nice Bar per molti anni, Nicolas Brahin ha accompagnato centinaia di persone nel loro processo di ottimizzazione fiscale. Fiducia, in particolare per i risultati concreti ottenuti e per i risparmi realizzati. Ugualmente a suo agio con i clienti esteri, lo studio Brahin collabora regolarmente con cittadini di nazionalità scandinava o dell’est europeo.

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TERRITORIALITÀ IR

Posted on : Ottobre 11, 2022

La territorialità dell’imposta sul reddito

Le persone il cui domicilio fiscale si trova in Francia sono soggette all’imposta sul reddito francese per tutti i loro redditi provenienti da qualsiasi fonte. Si tratta quindi di un obbligo fiscale “illimitato”, qualunque sia la sua nazionalità, il contribuente deve, in linea di principio, essere assoggettato a tassazione in Francia su tutti i suoi redditi provenienti da fonti francesi o estere. Tale principio può tuttavia prevedere deroghe derivanti da convenzioni internazionali in materia di doppia imposizione.

Una persona si considera domiciliata in Francia quando:

1. Ha la sua casa in Francia.
Per domicilio si intende il luogo di residenza abituale della persona o dei suoi familiari, vale a dire il luogo di residenza abituale, senza tener conto dei soggiorni temporanei altrove dovuti a esigenze o circostanze professionali eccezionali. Es: può considerarsi domiciliato in Francia ai fini fiscali una persona che eserciti la propria attività all’estero, se i suoi familiari risiedono in Francia.

2. Ha la sua residenza principale in Francia.
È sufficiente che una persona abbia soggiornato in Francia per più di 183 giorni durante lo stesso anno per ritenere che abbia trascorso il soggiorno principale in Francia per quell’anno.

3. Svolge un’attività professionale in Francia.
4. Ha il centro dei suoi interessi economici in Francia.

Questo è il luogo in cui l’interessato ha effettuato i suoi investimenti principali, dove ha la sua sede di attività, da dove amministra la sua proprietà.

Riepilogo :

A/ LA DEFINIZIONE DI DOMICILIO FISCALE.

B/ L’IMPATTO DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI.

C/ PERSONE CHE NON HANNO DOMICILIO FISCALE IN FRANCIA.

file da scaricare:
101115 – La territorialità di IR

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ISCRIZIONE IVA INTRACOMUNITARIA

Posted on : Ottobre 11, 2022
 

Regime giuridico e status delle FONDAZIONI in FRANCIA

Posted on : Ottobre 11, 2022

La fondazione è definita dall’articolo 18 della legge n. 87-571 del 23 luglio 1987 sullo sviluppo della sponsorizzazione come “l’atto con cui una o più persone fisiche o giuridiche decidono di destinare irrevocabilmente beni, diritti o risorse alla realizzazione di un’opera di interesse generale e senza scopo di lucro”.

L’associazione è un gruppo di persone, mentre la fondazione è un patrimonio composto da beni, diritti e/o risorse e destinato irrevocabilmente alla realizzazione di tale opera.

Si tratta di un raggruppamento di persone fisiche o giuridiche per la realizzazione di un progetto comune (come nel caso dell’associazione), ma di un impegno finanziario irrevocabile da parte dei suoi fondatori per realizzare un’opera senza scopo di lucro di interesse generale. Una fondazione non ha membri. La gestione è affidata a un consiglio di amministrazione, a un consiglio di gestione e/o a un consiglio di sorveglianza.

Una fondazione mette insieme capitali privati per lavorare per una causa pubblica.

Il fondo di dotazione ha personalità giuridica dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della dichiarazione resa alla Prefettura. Le modifiche allo statuto seguono la stessa procedura.

I – Condizioni per l’esistenza di una fondazione in Francia :

Esistono fondazioni aziendali, che possono ricevere sovvenzioni pubbliche ma non possono ricevere donazioni, lasciti, sussidi e appelli alla generosità pubblica (ma possono, dal 2003, beneficiare delle donazioni dei propri dipendenti).

La prima condizione per l’esistenza di una fondazione, qualunque essa sia, è quella di essere riconosciuta da

– il Primo Ministro (attualmente Bernard Cazeneuve; indirizzo: 57, rue de Varenne, Parigi) per le fondazioni riconosciute di pubblica utilità;

– il Prefetto del dipartimento in cui sarà ubicata la loro futura sede.

Una fondazione è la realizzazione di un’opera di interesse generale senza scopo di lucro. L’interesse generale è un concetto fiscale in evoluzione, e questo in diversi ambiti.

Una fondazione ha carattere filantropico, educativo, scientifico, sociale, umanitario, sportivo, familiare o culturale, o contribuisce alla valorizzazione del patrimonio artistico, alla difesa dell’ambiente naturale, alla diffusione della cultura, della lingua e delle conoscenze scientifiche francesi.

Una fondazione riconosciuta di pubblico interesse può essere creata da un individuo, una famiglia, un’associazione, un gruppo di persone, individui o società, a condizione che il suo scopo sia quello di destinare risorse in perpetuo.

Attraverso una donazione, il fondatore può organizzare la sua fondazione. I beni e le risorse donati lasciano la fondazione in perpetuo.

La donazione viene effettuata con atto notarile se si tratta di beni immobili. La donazione ha effetto solo quando la fondazione viene riconosciuta a seguito della pubblicazione del decreto di pubblica utilità.

I rischi di questa situazione sorgono nel caso in cui il fondatore muoia prima che la fondazione accetti la donazione o sequestri il bene oggetto della donazione, prima che il trasferimento di proprietà sia diventato esecutivo nei confronti dei creditori.

La domanda deve essere indirizzata al prefetto del dipartimento in cui la fondazione avrà sede, insieme al deposito degli statuti.

Il Prefetto inoltrerà la domanda al Ministero dell’Interno.

Il Ministro dell’Interno può decidere a sua discrezione di non dare seguito alla domanda o di esaminarla.

Dopo l’esame, il Ministro dell’Interno può deferire la richiesta al Consiglio di Stato, che emetterà un “parere”, che il governo non sarà obbligato a seguire.

Il più vantaggioso dal punto di vista fiscale è un fondo di dotazione. Christine Lagarde, quando era Ministro di Stato, ha affermato che “accanto alle fondazioni e alle associazioni, dovrebbero essere creati fondi di dotazione, che saranno rapidi, flessibili ed economici”. Può essere creata da una o più persone fisiche o giuridiche, a tempo determinato o indeterminato.

Un fondo di dotazione viene creato con una semplice dichiarazione dei suoi fondatori alla prefettura del dipartimento in cui si trova la sede legale. Questa dichiarazione deve essere accompagnata dallo statuto e contenere: cognome, nome, data e luogo di nascita, professione, domicilio e nazionalità delle persone responsabili della sua amministrazione e un modulo compilato con le informazioni richieste per la pubblicazione nel Journal Officiel.

Fondi di dotazione: articolo 140 della legge sulla modernizzazione dell’economia del 4 agosto 2008, a tempo determinato o indeterminato.

Nessun fondo pubblico di alcun tipo può essere versato a un fondo di dotazione.

Questo divieto può essere derogato, in via eccezionale, per un’opera o un programma d’azione specifici, in considerazione della loro importanza o particolarità.

Le esenzioni sono concesse con decreto congiunto dei ministri dell’Economia e del Bilancio.

Il fondo può ricorrere alla pubblica generosità previa autorizzazione amministrativa, i cui termini sono stabiliti per decreto.

È costituito dalle dotazioni di capitale versate, più le donazioni e i lasciti effettuati. Le donazioni possono dare luogo a riduzioni fiscali sia per l’imposta sul reddito che per l’imposta sulle società, secondo le stesse procedure previste per le donazioni alle associazioni.

Il fondo di dotazione è amministrato da un consiglio di amministrazione composto da almeno tre membri nominati, la prima volta, dai fondatori.

Il fondo di dotazione redige un bilancio annuale che comprende almeno uno stato patrimoniale e un conto economico (la scadenza per la pubblicazione di questo bilancio è di massimo sei mesi).

Il fondo comprende almeno un revisore e un vice.

II – Regime fiscale di una fondazione in Francia:

Per un fondo di dotazione, come per le fondazioni, è necessario costituire una dotazione iniziale; ma l’importo di tale dotazione è libero (con la seguente riserva), contrariamente a quanto richiesto di fatto dal Consiglio di Stato (il cui parere è necessario) per le fondazioni riconosciute di interesse pubblico (dotazione minima da 1.500.000 a 2.000.000 di euro, versamento in un massimo di 10 anni).

Ad oggi, è ancora possibile creare un fondo di dotazione senza una dotazione di capitale iniziale.

Tuttavia, non appena il decreto di attuazione dell’articolo 85 della legge n. 2014-856 del 31 luglio 2014 (relativa all’economia sociale e solidale) sarà pubblicato sulla gazzetta ufficiale il 1° agosto 2014, il/i fondatore/i dovrà/dovranno giustificare, al momento della creazione del fondo, un importo minimo per la dotazione (tale importo minimo non potrà comunque superare i 30.000 euro).

L’importo del capitale per la creazione di una fondazione aziendale non può essere inferiore a 150.000 euro in 5 anni.

La dotazione iniziale di un fondo di investimento non può superare i 30.000 euro.

Una fondazione mette insieme capitali privati per una causa di interesse generale: in linea di principio, questi capitali vengono interamente spesi entro un periodo di tempo definito.

Un fondo di dotazione mette in comune le attività in vista della loro capitalizzazione.

È il reddito di queste attività che viene utilizzato per un’opera di interesse generale.

Se soddisfa i requisiti degli articoli 200 e 238 bis del Codice Generale delle Imposte, un fondo di dotazione beneficia, dal momento della sua creazione, di riduzioni fiscali sulle donazioni e dell’esenzione dalle imposte di trasferimento su donazioni e lasciti.

Articolo 200 del Codice generale delle imposte francese: “Importi fino al 20% del reddito imponibile corrispondenti a donazioni e versamenti, compreso l’abbandono esplicito di redditi o prodotti, effettuati da contribuenti domiciliati in Francia ai sensi dell’articolo 4 B, a favore di : Fondazioni o associazioni riconosciute di interesse pubblico di cui al punto 2a, fondazioni universitarie o fondazioni di partenariato di cui rispettivamente agli articoli L. 719-12 e L. 719-13 del Codice dell’istruzione e, per i dipendenti delle società fondatrici o delle società del gruppo, ai sensi dell’articolo 223 A, a cui appartiene la società fondatrice, fondazioni aziendali, quando tali organizzazioni soddisfano le condizioni stabilite”.

Queste condizioni sono: “opere o organizzazioni di interesse generale di natura filantropica, educativa, scientifica, sociale, umanitaria, sportiva, familiare o culturale, o che contribuiscono alla valorizzazione del patrimonio artistico, in particolare attraverso sottoscrizioni aperte per finanziare l’acquisto di oggetti o opere d’arte destinati a far parte delle collezioni di un museo francese accessibile al pubblico, alla difesa dell’ambiente naturale o alla diffusione della cultura, della lingua e delle conoscenze scientifiche francesi”.

Pertanto, l’impegno a salvaguardare le specie minacciate corrisponde a queste condizioni. Di conseguenza, è possibile beneficiare di sgravi fiscali poiché la fondazione ha un oggetto specifico di interesse generale.

Una fondazione riconosciuta di interesse pubblico è un’istituzione permanente il cui riconoscimento è oggetto di un decreto del Consiglio di Stato, eventualmente integrato da risorse esterne o da servizi resi.

Una fondazione aziendale promuove una sponsorizzazione aziendale sostenibile, ma la sua durata è più limitata, così come le sue capacità legali. Non possono ricevere lasciti, né fare appello alla generosità pubblica, ma possono, dal 2003, beneficiare delle donazioni dei loro dipendenti (la semplicità sta nella creazione della fondazione, poiché è necessaria solo un’autorizzazione amministrativa).

Una fondazione arbitrata serve l’interesse generale, quindi tutte le donazioni effettuate a questi conti beneficiano dei vantaggi fiscali legati alle fondazioni attraverso questo intermediario.

Questa formula consente di mettere in comune i costi di gestione.

Il regime di riduzione dell’imposta sul reddito a disposizione delle persone fisiche è pari al 66% delle somme versate, entro un limite annuale del 20% del reddito imponibile (legge del 1° agosto 2003).

Le donazioni possono essere in denaro, ma anche in natura (ad esempio, opere d’arte).

per scaricare il file:
170223 Fondazioni in Francia

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CONTI BANCARI ALL’ESTERO

Posted on : Giugno 8, 2018

L’amministrazione tributaria francese tramite circolare del ministero in data 21 giugno 2013 ha attenuato le tariffe delle maggiorazioni e delle contravvenzioni a scapito del contribuente dichiarante di spontanea volontà gli averi detenuti all’estero e non ancora dovutamente dichiarati, prima del 31 maggio corrente anno.

Oltre questa data, le attenuazioni fiscali non saranno più applicate.

La tabella tariffaria delle maggiorazioni e contravvenzioni applicata dagli enti amministrativi tributatari sarà la seguente:

imposta supplementare sul reddito se il conto bancario estero è stato redditizio ;
se caso vuole, l’ISF (“impôt de solidarité sur la fortune”) è da regolizzare tramite pagamento degli anni 2007 a 2013;
interessi moratori sull’imposta supplementare e sull’imposta societaria “ISF” calcolati al tasso annuo di 4,8 %;
maggiorazioni per mancato deliberatamente o dichiarazione dell’ISF non eseguita : 15% o 30% (se atto fraudolento) invece di 40% abitualmente applicato;
contravvenzioni sul periodo non prescritto in confronto al termine di ripresa di lunga durata applicabile al conto bancario estero non dichiarato, cioè:

o per gli anni 2006 e 2007: 750 € / anno;
o per gli anni 2008 e 2009: 10.000 € / anno;
o per gli anni 2010 e 2011: 1.500 € / anno;

fichier à telecharger:
SOCIETA CIVILE IMMOBILIARE_2014-07-08

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LA PROCEDURA ESECUTIVA IMMOBILIARE_2014-08-07

Posted on : Giugno 8, 2018

Procedura esecutiva immobiliare

« Si definisce pignoramento di beni immobili la misura esecutiva in base alla quale un creditore richiede al tribunale il sequestro di un immobile appartenente al proprio debitore, finalizzato alla vendita con successiva estinzione del debito ». (www.europe-eje.eu).

Il pignoramento immobiliare, in Francia, avviene secondo le seguenti condizioni :

I. SIGNIFICAZIONE DELL’INGIUNZIONE DI PAGAMENTO VALENTE ATTO DI PIGNORAMENTO

Tale procedura esecutiva puÒ avvenire sia nei confronti del debitore, sia nei confronti di un detentore terzo dell’immobile.

La significazione di pagamento con valore di atto di pignoramento sarà notificata, a seconda delle circonstanze, o presso il debitore o presso il detentore terzo. Tuttavia, si sottolinea che in entrambi i casi, la significazione dell’ingiunzione di pagamento deve essere notificata al debitore, il quale, nel caso in cui ci sia un detentore terzo, è ricevente di un’ingiunzione di pagamento semplice.

La significazione di pagamanto con valore di atto di pignoramento produce come effetto :

– l’indisponibilità dell’immobile (indispoinibilità che si estende anche ai proventi derivanti dall’immobile) ; e
– la messa in mora (« séquestre »).

Sommario

I GENERALI DEL PIGNORAMENTO IMMOBILIARE

II. PUBBLICAZIONE DELL’INGIUNZIONE DI PAGAMENTO CON VALORE DI ATTO DI PIGNORAMENTO

III. NOTIFICA AL DEBITORE DELLA CITAZIONE A GIUDIZIO PER UDIENZA COGNITIVA

IV. UDIENZA COGNITIVA

V. VENDITA IMMOBILIARE

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LA PROCEDURA ESECUTIVA IMMOBILIARE_2014-08-07

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Museo Nazionale Eugenio Delacroix
Associazione Yellowstone
Conservazione delle tartarughe
Amici del Museo